Jane Eyre

Charlotte Brontë

Martina De Leo- Mar. 18/02/2020

Jane Eyre, è un romanzo di formazione scritto da Charlotte Brontë nel 1847, nonostante i suoi anni risulta sempre attuale di scorrevole lettura. L’elaborato è scritto in forma autobiografica con uno stile accurato e preciso, riuscendo così a raccontare, senza cadere in un senso di vittimismo, la storia di Jane Eyre.

In una serata molto grigia, percorrendo una strada piena di fango, una ragazza diciottenne di nome Jane Eyre arriva a Thornfield Hall, e non sa che la sua vita sta per cambiare. Orfana e vissuta in collegio, prima allieva e poi come maestra, si è sempre fatta avanti grazie al suo carattere forte e indifferente. A Thornfield Hall, Jane si occuperà della formazione della piccola Adele, protetta dal padrone di casa Sir Edward Fairfax Rochester, un uomo dai tratti duri e dall’aspetto autoritario. Questa nuova casa permetterà alla nostra protagonista di conoscere l’amore, sensuale e travolgente verso Sir Rochester, presto però i sogni della nostra eroina si riveleranno impossibili, destinati a infrangersi a causa di un passato che irrompe minaccioso.

“in genere si ritiene che le donne siano molto tranquille; ma loro provano gli stessi sentimenti degli uomini. È da ottusi condannare o deriderle, se cercano di andare oltre o di imparare di più di quanto l’usanza abbia decretato necessario per il loro stesso sesso.”

Così Charlotte Brontë anticipa attraverso un romanzo romantico il femminismo, esaltando alla fiducia in sé stessi e al bisogno di autorealizzazione, nonché all’indipendenza dello spirito e alla dignità personale della donna.

Raccontando quella giusta dose di romanticismo che però pone l’amore al pari della realizzazione personale di sé. Leggere questo romanzo è un invito a non arrendersi mai dinnanzi alle avversità della vita, è l’esortazione di affrontare la vita stessa senza mai arrendersi.


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